La ricerca scientifica ha individuato 14 fattori di rischio, che aumentano la probabilità di sviluppare una demenza. Fattori “modificabili”: in gran parte dipende da noi neutralizzarli, trasformandoli in fattori protettivi. L’Alzheimer Fest 2025 sarà un’occasione per passarli in rassegna, uno per uno. In attesa di farmaci toccasana, come comportarsi per cercare di allontanare l’Alzheimer?

Un impegno senza dogmatismi, avendo sempre come stella polare i principi della libertà individuale e della solidarietà sociale. L’importanza della prevenzione non implica una discriminazione tra virtuosi e “peccatori”, sani e meno sani, giovani e vecchi. Tra chi pratica “corretti” stili di vita e chi ha condotto un’esistenza che si ritiene più o meno “sregolata”.  Affinché mai si possa arrivare a pensare di qualcuno: “Se l’è cercata”.

Ben oltre la metà dei casi di demenza non dipende da quei fattori di rischio. Ma nel cento per cento dei casi, quando la malattia è arrivata e non va più via, sono fondamentali quelli che si possono chiamare fattori di cura, tutte quelle attenzioni che aiutano a trascorrere il tempo della demenza come una stagione di vita. Ne abbiamo individuati quaranta, frutto dell’esperienza di malati, operatori e caregiver: dalla A di Ascolto alla G di Gratitudine, dalla P di Prontezza alla W di Wonder.
Non è certo una lista chiusa: l’Alzheimer Fest 2025 sarà l’occasione per riflettere sugli ingredienti del “prendersi cura”, e ciascuno potrà aggiungere le sue parole-chiave, raccontando la propria esperienza e i propri sogni.

Gli stili sono importanti, ma ancor più la vita. Anche quando, a causa della malattia, possiamo godercela con il contagocce, una stilla dopo l’altra, con porzioni minime di normalità.
Ecco perché il Fest 2025 si chiama così: Stille di Vita.
Non importa se quelle gocce vengono da un fiume quasi in secca, un cervello che perde o da una flebo:
qualunque sia la fase della malattia, lasciamoci andare:
alla mercé di una vitale corrente.